Attività estrattive, Regione sigla accordo con Ministero dello Sviluppo Economico
Al centro dell'intesa sicurezza, monitoraggio, controllo e difesa dell'ambiente. Costi e Gazzolo: "E' il primo in Italia, tracciata una linea nuova sulla sicurezza"
16.07.2015
In sintesi
Sicurezza, controllo, monitoraggio, difesa dell'ambiente e trasparenza sono i capisaldi dell'accordo operativo siglato in Regione. L'intesa ribadisce il no alle tecniche di estrazione ad alta pressione e al progetto di stoccaggio gas e all'utilizzo dell'acquifero profondo di Rivara aSan Felice sul Panaro (Mo). Previste anche Linee guida per le aziende concessionarie e ulteriori garanzie per lo svolgimento e il controllo delle attività.
"Primi in Italia a siglare un accordo di questo tipo, tracciamo una linea nuova sul tema della sicurezza", hanno dichiarato gli assessori Costi e Gazzolo.
Illustrati anche i motivi della revoca della sospensione delle attività di esplorazione ed estrazione di idrocarburi ed energia geotermica, disposta con una delibera il 23 aprile 2014.
Siglato un accordo operativo tra Regione Emilia-Romagna e Ministero dello sviluppo economico, il primo in Italia, sulle attività estrattive. Sicurezza, controllo, monitoraggio, difesa dell'ambiente e trasparenza sono i capisaldi dell'intesa, in cui si ribadisce il no alle tecniche di estrazione ad alta pressione - il cosiddetto fracking, peraltro già vietato dalla legge nazionale - e al progetto di stoccaggio gas di Rivara (San Felice sul Panaro, Modena), così come all'utilizzo dell'acquifero profondo di Rivara per qualsiasi altra finalità di stoccaggio.
Il contenuto dell'accordo è stato presentato in Regione a Bologna dall'assessore alla Difesa del suolo Paola Gazzolo e dall'assessore alle Attività produttive e piano energetico Palma Costi, che hanno anche illustrato i motivi per cui la Giunta ha revocato la sospensione delle attività di esplorazione ed estrazione di idrocarburi ed energia geotermica, disposta con una delibera il 23 aprile 2014 (v. scheda approfondimento). Un via libera deciso dopo un lungo confronto svolto sul territorio e con l'accordo di varie realtà rappresentative dell'associazionismo industriale e sindacale.
Cosa prevede l'accordo
L'intesa, rispetto a quanto previsto dalla legge di conversione del cosiddetto decreto 'Sblocca Italia', rafforza ulteriormente il ruolo della Regione, consentendole di esercitare pienamente la sovranità sul proprio territorio; promuove l'innovazione tecnologica necessaria a fornire maggiori garanzie di protezione ambientale; consente un efficace controllo sulle attività, aumentando il livello di sicurezza.
Il protocollo prevede una prima applicazione delle Linee guida su tre campi pilota: Cavone (Mirandola, Modena) - coltivazione idrocarburi; Minerbio (Bologna) - stoccaggio gas; Casaglia (Ferrara) - coltivazione di risorse geotermiche.
Per monitorare costantemente le attività saranno installate: una rete di sensori di microsismicità, in grado di misurare anche scosse di lievissima intensità; un sistema di rilevazione delle deformazioni del suolo, capace di indicare con una precisione millimetrica qualsiasi variazione subita dal terreno; un sistema a semaforo, che consente di definire soglie di rischio anche molto basse e di far scattare, se necessario, la limitazione, la sospensione o l'interruzione delle attività.
Per poter lavorare, le società richiedenti titoli minerari dovranno essere dotate di questi nuovi mezzi tecnologici esistemi di sicurezza e fornire tutte le garanzie economiche necessarie per sostenere le spese di funzionamento nel tempo di vita degli impianti.
L'accordo stabilisce inoltre che una parte delle risorse finanziarie derivanti dal Fondo nazionale e dal pagamento delle royalties alla Regione sia destinata ai Comuni dove sono insediati gli impianti produttivi e le aree di ricerca di idrocarburi, per azioni volte alla tutela dell'ambiente e alla sicurezza territoriale. Attualmente allo Stato va il 30%, alla Regione il 55% e ai Comuni il 15%. Il gruppo di lavoro stabilirà nuovi criteri di ripartizione.
link "Il portale dela Regione Emilia Romagna"