REGIONE, SOSTEGNI PER PIANI DI REINDUSTRIALIZZAZIONE
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- 10 Febbraio 2008
Investimenti produttivi, salvaguardia dei livelli occupazionali, formazione professionalizzante e formazione continua. Sono le principali linee di sostegno previste dal disciplinare per la concessione di agevolazioni (legge regionale n. 28 del 28 dicembre 2007) per la realizzazione di piani di reindustrializzazione e di salvaguardia dei livelli occupazionali nei siti produttivi inattivi. Il disciplinare è stato approvato oggi dalla Giunta regionale su proposta congiunta dell’assessore alle Attività produttive, Vincenzo Folino, e dell’assessore alla Formazione, Antonio Autilio, insieme alla ridefinizione del ruolo e dell’assetto dell’Unità Interdipartimentale di Coordinamento delle azioni a tutela dell’occupazione (“Task Force occupazione”). “Il disciplinare per la concessione delle agevolazioni deliberato a poco più di un mese dall’approvazione della legge – spiega Folino –si muove con il doppio obiettivo di consentire la ripresa delle attività produttive e di contribuire alla salvaguardia dei livelli occupazionali soprattutto in riferimento a quella platea di lavoratori colpiti da provvedimenti di mobilità”. Il disciplinare definisce i criteri, le condizioni e le modalità di concessione delle agevolazioni alle imprese che realizzano investimenti finalizzati alla reindustrializzazione di un sito produttivo inattivo attraverso la sua riattivazione. In sostanza, per la realizzazione del Piano di Reindustrializzazione le imprese devono presentare il Progetto degli Investimenti Produttivi e il Progetto di Salvaguardia dei Livelli Occupazionali, eventualmente corredati dal Progetto di Formazione Professionalizzante e dal Progetto di Formazione Continua, tutti strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione al processo di produzione dei prodotti finali. Il Progetto degli Investimenti Produttivi, deve prevedere spese ammissibili non inferiori a 5 milioni di Euro. L’importo totale dell’aiuto non può essere superiore a 15 milioni di euro.
Il Progetto di Salvaguardia dei Livelli Occupazionali deve prevedere assunzioni a tempo indeterminato per: un numero di lavoratori non inferiore al 50% di quello impegnato nella precedente attività; un numero di lavoratori non inferiore a 15 unità. Le assunzioni devono essere effettuate secondo alcune priorità: ricollocazione delle unità lavorative impegnate nella precedente attività; ricollocazione delle unità lavorative rientranti nella Circoscrizione per l’Impiego del territorio su cui è situato il sito inattivo, a favore dei quali siano stati attivati ammortizzatori sociali. “Il sostegno alla formazione – afferma Autilio – rappresenta una straordinaria opportunità non solo per le imprese beneficiare, ma anche e soprattutto per i lavoratori che avranno la possibilità di reinserirsi nei processi produttivi e di accrescere la propria professionalità in modo da poter essere più facilmente spesa sul mercato del lavoro”.
Il Progetto di Formazione Professionalizzante deve prevedere le attività formative a favore delle risorse umane interessate dal Piano di Reindustrializzazione, da erogare entro e non oltre la data dell’assunzione. Il Progetto di Formazione Continua deve prevedere le attività formative a favore dei lavoratori interessati dal Piano di Reindustrializzazione, da erogare una volta assunti. “Per la realizzazione del piano – spiega Folino – sono previste tre fasi che rispondono alla necessità di coinvolgere i territori e le parti sociali al fine di assicurare da una parte la maggior condivisione possibile del percorso e degli obiettivi occupazionali della procedura di reindustrializzazione, e dall’altra una maggior efficacia degli investimenti”. Intanto, per le iniziative finalizzate alla reindustrializzazione dei siti produttivi inattivi di Vitalba (ex Filatura di Vitalba ed ex Parmalat) e di Isca Pantanelle (ex Standartela), la Giunta regionale sta per procedere all’emanazione di Avvisi Pubblici, finalizzati alla conferma della manifestazione di interesse, come previsto dal disciplinare.