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Pur nella differenza di accenti che ha caratterizzato l’analisi degli operatori della giustizia nella cerimonia di apertura dell’anno giudiziario, credo sia opportuno ribadire che la Basilicata non è un’isola felice, se ci riferiamo alle attività criminose che pure si svolgono sul territorio lucano, ma queste attività criminose non pervadono le istituzioni lucane, che sono sostanzialmente salde e sane, aspetto, quest’ultimo, ravvisato e ribadito dal procuratore generale della Corte d’Appello di Potenza nel suo intervento”.

È quanto ha affermato il presidente del gruppo dei Democratici di sinistra in Consiglio regionale, Vincenzo Folino, durante la discussione in Consiglio regionale di un ordine giorno proposto dall’opposizione sui temi della giustizia in Basilicata.

Pur non volendo esimerci in sede politica nell’esprimere un’opinione sul tema – ha continuato Folino – come Democratici di sinistra riteniamo che non tocca a noi entrare nei conflitti che si leggono nell’ambito degli ambienti giudiziari, né nel conflitto tra magistratura ed avvocatura, se non ovviamente per affermare una posizione di sostegno all’autonomia e all’indipendenza della magistratura, alla obbligatorietà dell’azione penale, per una giustizia nella quale la difesa abbia pari dignità con l’accusa. È competenza, semmai, del Ministero della Giustizia e del Consiglio superiore della magistratura vigilare ed esprimersi sul corretto funzionamento delle istituzioni della giustizia”.

Folino ha affermato che “bisogna avere il massimo rispetto per le inchieste in corso”, ribadendo che, anche alla luce dei provvedimenti emersi in sede di riesame, “possiamo avere fiducia e conforto nella magistratura, intesa nel suo complesso, e nelle forze dell’ordine, impegnate ogni giorno in un duro lavoro di lotta alle illegalità”.

Folino si è quindi detto contrario alla proposta avanzata dai consiglieri Lapenna e Mattia di tenere una seduta straordinaria del Consiglio regionale sui temi della giustizia, invitando le massime autorità presenti sul territorio, in quanto, ha sostenuto, “non sarebbe corretto né sul piano istituzionale, né sul piano politico, tenere una seduta straordinaria del Consiglio regionale invitando in questo contesto gli esponenti di corpi istituzionali che per loro natura sono e devono rimanere autonomi”.