Petrolio, in Consiglio scritta una bella pagina
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- 31 Marzo 2012
Il un articolo pubblicato oggi dai quotidiani locali il presidente del Consiglio regionale esprime alcune valutazioni sui lavori dell’Assemblea dopo la discussione sul petrolio ACR
Di seguito un articolo del presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, pubblicato oggi sui quotidiani locali:
"Nella riunione di mercoledì 28 marzo sulle problematiche relative alle attività petrolifere ed al rapporto fra Stato, Regione e comunità, il Consiglio regionale della Basilicata ha scritto una bella pagina, di cui va dato atto ai consiglieri di tutte le parti politiche, che hanno dato vita ad un dibattito di qualità, aperto da una stimolante relazione del presidente De Filippo (anche sulla base delle mozioni presentate in precedenza da alcuni consiglieri) e significativamente concluso con un ordine del giorno votato a larghissima maggioranza, con un’unica posizione di dissenso, altrettanto legittima e rispettabile, del consigliere Romaniello di Sel. L’esito della discussione ci permette di conseguire due risultati: si mettono le basi per una evoluzione positiva dei rapporti con il Governo nazionale, avendo come base il cosiddetto “Memorandum”, una relazione che il presidente De Filippo saprà certamente condurre positivamente, anche con riferimento al ruolo del sottosegretario Giampaolo D’Andrea; si riafferma il ruolo del Consiglio regionale e la sua capacità di farsi garante, rispetto ai cittadini lucani e all’opinione pubblica, di una relazione più produttiva fra la Regione e lo Stato per lo sviluppo delle attività petrolifere, che devono potersi svolgere esclusivamente in un quadro di sostenibilità e di tutela dell'ambiente e della salute. Il Consiglio regionale ha dimostrato di sapersi assumere fino in fondo le proprie responsabilità e tutto ciò non può essere sminuito dall’incidente di percorso del giorno precedente, quando in sede di votazione sull’iscrizione all’ordine del giorno di una mozione, constatata la mancanza del numero legale, a norma di regolamento ho dovuto sciogliere la seduta. Analizzare l’andamento dei lavori dell’Assemblea da parte di chi la presiede è cosa difficile perché da un lato c’è la necessità di garantire un dibattito chiaro e limpido, che permetta di valutare la capacità dei consiglieri di interpretare i bisogni, i sentimenti e le aspettative differenti dei cittadini lucani, mentre dall’altro, invece, ci sono le questioni regolamentari, che l’opposizione utilizza per mettere in difficoltà la maggioranza, a volte cogliendo difficoltà e contraddizioni politiche, a volte utilizzando semplicemente la temporanea assenza di qualche consigliere per far mancare il numero legale. A riguardo, penso che sia necessario adottare, con il consenso dei gruppi, procedure più nette e funzionali, che siano più rispondenti allo svolgimento dei lavori con l’utilizzo del voto elettronico, che prevedano l’applicazione di maggiori penalità economiche per le assenze e che salvaguardino però il diritto dei consiglieri delle opposizioni (ma anche della maggioranza) di far venire meno il numero legale. Le istituzioni e la politica devono ancora fare molto per superare le zone d’ombra che permangono nell’attività istituzionale ed il conseguente senso di sfiducia dei cittadini, ma non mi sembra utile misurare l’efficacia del lavoro dei Consigli regionali “a peso”, così come spesso fanno molti giornali, guardando solo al numero di sedute consiliari senza considerare il lavoro svolto nelle Commissioni, che presenta un notevole impegno di tempo soprattutto per consiglieri “monogruppo”, i quali sono naturalmente presenti in tutti questi organismi che vengono riuniti con cadenza settimanale. Nel difficile contesto di una crisi economica e sociale che colpisce i ceti medi e ancor più i ceti popolari, con un governo tecnico che forse salva il Paese ma ad un prezzo molto alto per tanti cittadini e lavoratori, credo sia anche giusto ribadire che serve coesione e rispetto tra le diverse istituzioni. Da questo punto di vista le affermazioni del procuratore regionale della Corte dei Conti all’inaugurazione dell’anno giudiziario risultano inopportune non tanto nel merito (il diritto di critica va riconosciuto e a tutti i cittadini e agli stessi magistrati) quanto nel metodo. Se infatti, assumendo un criterio di reciprocità anche nelle critiche, dovessimo replicare a tali posizioni rischieremmo di innescare un conflitto fra poteri che sono autonomi e che devono mantenere la propria autonomia. Questa è la prima ragione per cui fino ad oggi ho evitato di commentare le affermazioni del procuratore Oricchio, rischiando anche critiche da parte di consiglieri come Restaino che giustamente hanno sollevato la questione in Consiglio regionale. Ma c’è anche una seconda ragione che mi ha spinto ad evitare commenti: come è noto, insieme ad altri amministratori ed ex amministratori regionali, sono stato di recente assolto in un procedimento intentato dallo stesso procuratore regionale Corte dei Conti (vicenda Agrobios), che ha deciso di ricorrere in appello. Di conseguenza, per evitare, come troppo spesso accade, che si potesse equivocare una eventuale presa di posizione come una reazione all’iniziativa dell’organo contabile, ho ritenuto di non intervenire sull’argomento. Sono convinto che specialmente chi ricopre cariche pubbliche deve accettare con serenità di sottoporsi al controllo di legalità. Ovviamente tutti i cittadini (amministratori pubblici compresi) hanno diritto ad essere giudicati con altrettanta serenità e senza pregiudizio alcuno da parte degli organi giurisdizionali. Il procuratore Oricchio, seppure nella sua veste di legittimo accusatore, con quell’intervento ha dimostrato un pregiudizio verso la istituzione ed i consiglieri democraticamente eletti che rimane a carico della sua scienza e della sua coscienza. Per il bene dell’Italia e della Basilicata è necessario lavorare con impegno e sacrificio per affrontare i tanti nodi, grandi e piccoli, venuti al pettine. Attraverso un confronto civile, democratico e partecipato. Per onestà devo dire che forse la politica qualche sforzo in più lo sta facendo, anche se è necessario contenere l’effluvio di discorsi e dichiarazioni fatte talvolta senza la dovuta conoscenza dei fatti e perciò strumentali. Ognuno (politici, magistrati, giornalisti, associazioni, ecc.) deve assumersi le proprie responsabilità, esercitando correttamente la propria funzione, non invadendo il campo altrui distinguendo tra l’esercizio delle funzioni, sempre criticabile, e il rispetto della persona".