L'intervento integrale del presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, all'Assemblea della Confederazione Italiana Agricoltori di Basilicata

Care amiche e cari amici della Confederazione Italiana Agricoltori di Basilicata,

 sono molto lieto di portare il saluto del Consiglio regionale a questa vostra assemblea, che discute di temi a me particolarmente cari.

 Credo inoltre che la politica debba avere molto rispetto nei confronti dei tanti soggetti che, a partire dalla Cia, svolgono l’importante funzione sociale di rappresentare il mondo agricolo, un settore che risente più di altri della crisi e della globalizzazione, ma che a mio avviso continuerà ad avere un ruolo strategico nelle dinamiche dello sviluppo possibile nel Mezzogiorno e in Basilicata.

 Mi auguro che la politica, per quanto specificamente attiene alle responsabilità del Consiglio regionale, riesca ad offrire innanzitutto una “visione unitaria” della complessa ed articolata realtà dell’agricoltura lucana e degli strumenti necessari per sostenere il ruolo di questo settore essenziale per l’economia e la vita regionale. E sono certo che i gruppi consiliari di maggioranza e di opposizione non faranno mancare il loro apporto nel dibattito che si aprirà in merito ad alcuni provvedimenti che la Giunta regionale, come ha annunciato il presidente De Filippo, dovrebbe presentare a breve innanzitutto per ridisegnare la governance, cioè la funzione ed il ruolo degli organismi che a vario titolo sono al servizio dell’agricoltura.

 Non spetta a me entrare nel merito di queste problematiche, che certamente saranno affrontate dall’assessore Mazzocco con la competenza e la passione che tutti le riconosciamo. Io voglio solo sottolineare che il Consiglio regionale, nell’ambito della sua attività di programmazione, così come ha già fatto per altri settori produttivi, deve riuscire a definire norme e provvedimenti in grado di elevare la competitività del sistema produttivo agricolo, puntando innanzitutto a salvaguardare la qualità dei prodotti e la loro capacità di rappresentare la tipicità di un territorio.

 Lo stesso sviluppo turistico oggi non dipende soltanto dalla capacità di offrire una prospettiva di svago. C’è un rapporto inscindibile fra la qualità dell’ambiente, la qualità delle relazioni sociali e la qualità dei prodotti alimentari che il territorio esprime. E’ questa la sfida che abbiamo di fronte: una visione dell’agricoltura isolata dal contesto e chiusa nei suoi problemi non ci porta molto lontano. Serve invece una visione d’insieme, che pensa alla qualità del cibo per salvaguardare la salute dei cittadini, che promuove il territorio perché può mettere in campo centri storici, beni culturali e ambientali, prodotti tipici alimentari. Un approccio che punti sull’integrazione dell’agricoltura con l’ambiente e la natura, con il protagonismo del territorio, con il turismo, con i consumatori e la salute.

 Voglio inoltre riaffermare la necessità dell’adozione di un piano agro – energetico, come strumento necessario per una migliore attuazione delle politiche energetiche in agricoltura, per promuovere il protagonismo delle imprese agricole lucane ed affermare i principi della democrazia economica e della salvaguardia dell’ambiente, realizzando così il giusto equilibrio fra le ragioni del profitto e le ragioni della sostenibilità.

 In questo quadro vorrei esprimere il mio apprezzamento per la posizione della Cia, che lancia proposte concrete sia per sostenere la ripresa produttiva, sia riguardo a temi quali la semplificazione amministrativa, e pone l’accento anche sui temi della competitività, con la consapevolezza che quanto è stato fatto in altri settori può e deve essere fatto per l’agricoltura.

 E questo è il modo anche per sostenere gli sforzi dei giovani e delle donne che fra mille difficoltà cercano di subentrare nella conduzione delle aziende agricole dei genitori o di avviare nuove attività nel campo dell’agricoltura e dell’agroindustria. E’ soprattutto a loro che una organizzazione come la Cia, che ha fatto la storia di questa terra, ma anche il mondo dell’associazionismo e della politica nel suo complesso, devono saper parlare per dare un futuro all’agricoltura lucana.

 Gli agricoltori sono ancora la spina dorsale della nostra regione. Spesso ci raccontano le loro sofferenze, e ci descrivono un mondo che le istituzioni lucane devono guardare con interesse e, voglio ripeterlo ancora una volta, con rispetto. Credo che il Consiglio regionale possa e debba fare la sua parte per rispondere alle loro aspettative, adottando provvedimenti utili e condivisi per lo sviluppo dell’agricoltura. Auguri e buon lavoro.

Da Twitter